Usciti da Bagno di Romagna in direzione sud, dopo circa 1 km., deviamo a dx in direzione del Passo dei Mandrioli, continuiamo per 200 m. circa, quindi prima del ponte sul torrente di Becca, in basso a dx, ha inizio il percorso.
La sterrata subito dopo segue in piana l'andamento del torrente, fino a giungere ad una conca dove sulla dx è posta una recente maestà: "Chini Giovanni. 1990. Ave Maria" e sempre sulla destra è posto un basamento in legno con profilo altimetrico del percorso.
Sulla sx in basso, proprio all'inizio del percorso, è posta una sorgente con fontanella, al di là del torrente uno spazio con panchine per pic-nic.
Iniziamo subito un leggera salita all'interno di un boschetto di cerri, carpini e frassini, lungo la mulattiera rovinata dalle intemperie e dall'abbandono della manutenzione, che si fa spazio tra massi e zone galestrate. Qua e là nella rada copertura arborea, possiamo trovare pini, rose selvatiche, ginepri ed esili abeti, mentre il sottobosco a copertura erbacea accoglie nel periodo primaverile fioriture di polmonarie, primule, viole, ellebori ed epatiche.
Continuiamo in pianura fino a giungere in corrispondenza di una curva attraversata da un fosso, quasi sempre privo di acqua, prima della quale sulla dx è posta una sorgente di acqua freschissima.
Di qui inizia la salita e per un tratto è ancora visibile la vecchia selciatura, quasi totalmente distrutta.
Mentre avanziamo lungo un costone roccioso, proseguiamo e ogni tanto possiamo notare ai lati della mulattiera i classici muretti a secco, di vitale importanza, in quanto riescono a mantenere stabile la stessa.
Ci troviamo su di un classico tracciato di mezza costa, dove, dopo la salita per aggirare il crinale, vi è un tratto in pianura.
Giungiamo di seguito ad un piccolo cucuzzolo dove è posta su di un piccolo basamento in arenaria una croce in ferro arrugginita, prima del quale sempre a sx è la deviazione per la Casella (676 slm.).
Proseguiamo ancora in salita, a tratti incassati nella roccia, fino a giungere tra ginestre odorose al podere Becca (772 slm.), nascosto tra la vegetazione. Continuiamo in pianura, poi in leggera salita - tra la vegetazione è possibile notare nel periodo di fioritura corniolo e maggio ciondolo - fino ad arrivare ad una piccola radura, dove tra la vegetazione è possibile godere di un bel panorama.
Volgendo lo sguardo ad est, abbiamo il massiccio del monte Comero e più in lontananza il Fumaiolo. Siamo ancora in salita, attraverso continue radure galistrate, dove sono poste poche piante, stentate e contorte: ciò è dovuto alla scarsa consistenza del terreno. Terminata la salita, ci troviamo nel fitto di un rimboschimento ad abete odoroso, abete rosso, pino nero.
monte Comero
Continuiamo in salita e, in corrispondenza di spazi aperti, si può intravedere il profilo della catena dei Mandrioli, con la mole di monte Zuccherodante, con ai suoi piedi la piana di Nasseto e lo sprone di Castel dell' Alpe.
Dopo aver superato una frana su cui è stato ricostruito il tracciato della mulattiera, in breve ci troviamo su ampi campi, ai cui margini prima di uscire dal bosco possiamo notare la presenza di aceri e faggi; in basso nascosto dai campi vi è Campo del Rosso.
Attraversiamo i campi con un bel camminamento sostenuto da muretti a secco; rientriamo per poco nel bosco e in breve siamo al Paretaio (1018 slm.) sul contro crinale, incrociando la sterrata forestale che dal Nocicchio porta a Pietrapazza.